Terremoto o sequenza
Località
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Tipologia
solo socc./emerg. Effetti sull'ambiente
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INFORMAZIONI GENERALI

Durante oltre tre decenni di studio dei terremoti storici italiani sono state reperite molte fonti visive (incisioni, dipinti, fotografie, documenti cinematografici ecc.) che possono essere utili agli studiosi di diverse discipline per integrare le informazioni sull'entità e la stima dei danni, la risposta delle istituzioni, le osservazioni scientifiche ecc. Molto ricca e varia è la tipologia delle fonti visive sugli effetti dei terremoti emerse da ricerche specifiche: disegni, talvolta anche associati a perizie, incisioni tratte da disegni dal vero, stampe, dipinti, acquerelli, mosaici, affreschi, hanno spesso arricchito i documenti editi e inediti che descrivono i terremoti del passato.
Con la nascita della fotografia, poco prima della metà dell’Ottocento, le fonti iconografiche assumono un valore immediato e diretto di testimonianza di danni e distruzioni. A partire dal terremoto della Basilicata del 16 dicembre 1857 e grazie all’evoluzione tecnologica delle attrezzature fotografiche – sempre più leggere e accessibili – la raccolta delle testimonianze fotografiche diventa quantitativamente sempre più importante, soprattutto per i grandi terremoti italiani degli ultimi decenni dell’Ottocento e inizio Novecento.
Fra gli ultimi venti anni dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, infatti, le prime campagne fotografiche intraprese da numerosi fotografi e studiosi hanno prodotto una vasta quantità di documentazione fotografica relativa ai danni a centri abitati, monumenti ed edifici pubblici, privati ed ecclesiastici, offrendo così la duplice possibilità di confrontare le immagini con le descrizioni dei danni riportate dalle fonti scritte e di conoscere e valutare lo stato di paesi ed edifici prima e dopo un forte terremoto. Per diversi soggetti il confronto è possibile anche con immagini della ricostruzione e/o attuali.

Per poter fruire di questa preziosa documentazione, utile per ricostruire un quadro accurato degli effetti dei terremoti sia sull’ambiente antropico che su quello naturale, è stato avviato, nell'ambito delle attività previste dall'Accordo Quadro INGV-DPC, un lavoro di recupero di iconografia fotografica che ha interessato innanzitutto gli archivi INGV e della SGA Storia Geofisica Ambiente, creati nell’ambito dello sviluppo del CFTI e successivamente altri, nazionali e internazionali, che conservano fotografie originali, in parte o del tutto inedite. Se inizialmente la ricerca si è orientata principalmente sulle fonti iconografiche, in una fase avanzata dei lavori l’attenzione è stata rivolta anche alle fonti cinematografiche, più rare e quantitativamente meno consistenti ma di indubbio valore documentario, su cui si sta lavorando.
Successivamente all'individuazione, reperimento e raccolta dei materiali, viene svolta un’attività di sistematizzazione e archiviazione in una banca dati dedicata per la valorizzazione e fruizione di questo materiale.

Le immagini, associate ad alcuni terremoti studiati nel CFTI5Med e che, nell'attuale versione pubblicata, coprono un arco temporale compreso tra il XV e il XX secolo, sono tutte georeferenziate e localizzate su mappe dinamiche. Tali contenuti si rivolgono a un pubblico molto vasto: dai singoli cittadini agli studiosi di diverse discipline come le scienze del restauro, la sismologia, l’ingegneria, le scienze storiche, la storia della fotografia e della cinematografia ecc.
L'Atlante rappresenta il prodotto a valle di questo lavoro e consente oggi la consultazione avanzata di tutti i dati relativi alle fonti visive dei terremoti italiani che possono essere rese pubbliche. Opportuni link dell’Atlante consentono il collegamento a informazioni contestuali descrittive del CFTI.

L’Atlante è un ‘cantiere aperto’ sia a nuove fonti sia al perfezionamento delle informazioni di corredo come l’identificazione del soggetto rappresentato, la sua localizzazione e descrizione. Lavorando su tutto il territorio italiano, spesso con immagini di estese distruzioni, queste informazioni risultano talvolta di difficile e incerta attribuzione. A questo proposito il Gruppo di Lavoro dell’Atlante è aperto a eventuali contributi esperti e/o documentati che possano migliorare o correggere queste informazioni: cfti@ingv.it


HELP

A questo link è possibile scaricare il manuale di utilizzo dell'interfaccia di consultazione: Manuale

CREDITI

Come citare l'Atlante:
Bianchi M.G., Tarabusi G., Ciuccarelli C., Maresci M., Baranello S., Taccone R.C., Ferrari G. (2022). CFTIvisual, Atlante delle fonti visive dei terremoti italiani. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/cfti/visual
L'Atlante, come banca dati e come strumento di consultazione, è stato progettato da Gabriele Tarabusiorcid icon, Graziano Ferrariorcid icon, Maria Giovanna Bianchi orcid icon ed è stato realizzato dagli autori nell'ambito delle attività del gruppo di lavoro del CFTI con la collaborazione di Paola Vannoli, Dante Mariotti, Giovanna De Francesco, Alessio Mautone, Luca Pizzimenti e Caterina Zei.
Hanno inoltre contribuito alla catalogazione e alla localizzazione delle immagini con attività di tesi di laurea o di tirocinio curriculare (Università di Bologna): Giacomo Cancellotti, Margherita Dozzo, Valentina D'Oronzo, Alessandra Gaspari, Rita Menarini, Rosa Maria Sava e Luca Telloli.
L'interfaccia di consultazione ad accesso geografico è stata sviluppata utilizzando la libreria OpenLayers (https://openlayers.org/) e la sua estensione “OL-ext” (https://viglino.github.io/ol-ext/) da Gabriele Tarabusi e Rita Chiara Taccone con il supporto tecnico e sistemistico di Diego Sorrentino e Roberta Iannicelli.
Le versioni 3D delle immagini stereoscopiche sono state realizzate utilizzando il software freeware StereoPhoto Maker (https://stereo.jpn.org/eng/stphmkr).


RICONOSCIMENTI

L'idea di questo Atlante nasce dalla collaborazione del gruppo di lavoro del CFTI con Daniela Di Bucci del Dipartimento della Protezione Civile, alla quale va il nostro ringraziamento per le preziose indicazioni ricevute.
Un ringraziamento particolare va al Prof. Giovanni Fanelli, già Ordinario di Storia dell’Architettura dell’Università di Firenze e stimato e appassionato storico della fotografia, con cui ci siamo proficuamente frequentemente confrontati.
Gli originali delle immagini presenti nell'Atlante in parte sono nella disponibilità di INGV, spesso raccolti nell’ambito delle ricerche del CFTI, in parte sono conservati nei seguenti archivi nazionali e internazionali, che ringraziamo:
Museo Irpino in Carcere Borbonico, Avellino; Archivio Storico Comune di Belluno, Belluno; Comune di Bologna; Ministero della Cultura, Reggia di Caserta, Caserta; Fototeca Tifernate, Città di Castello (Perugia); Museo Civico Ex chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, Argenta (Ferrara); Archivio di Stato, Firenze; Library of the Royal Society, London; The British Museum, London; University College of London, Department of Earth Sciences, London; Ministero della Cultura, Museo di S.Martino, Napoli; Collezione Fabio Speranza, Napoli; Phaidra Sistema Bibliotecario di Ateneo, Università degli Studi di Padova; Collezione Emanuele Bennici, Palermo; Bibliothèque Nationale de France, Paris; Collection Serge Kakou, Paris; Biblioteca Civica Gambalunga, Rimini; Ministero della Cultura, Archivio Centrale dello Stato, Roma; Ministero della Cultura, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma; Comune di Soresina, Museo Francesco Genala, Soresina (Cremona); Raccolta Calabra di Natale Zerbi, Taurianova (Reggio Calabria); Ministero della Cultura, Biblioteca Reale, Torino; US Geological Survey, USA; Museo Civico, Comune di Vasto; Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia; ETH-Bibliothek, Zürich; Zentralbibliothek, Zürich.


LICENZA D'USO DELLE IMMAGINI

A tutte le immagini i cui originali sono presenti negli archivi INGV è attribuita la licenza CC BY 4.0, licenza che può invece essere maggiormente restrittiva (ad esempio vietare un utilizzo commerciale) per immagini provenienti da altri archivi. L'utilizzo dei contenuti presenti in questo sito è quindi consentito solo alle condizioni previste dalla tipologia di licenza Creative Commons indicata per ciascuna immagine, che è variabile in ragione della diversa provenienza.
In tutti i casi è necessario citare sempre in maniera corretta il riferimento bibliografico, come indicato nella scheda associata a ciascuna immagine e nei metadati delle stesse.

DISCLAIMER

L'Atlante delle fonti visive dei terremoti italiani è stato progettato come un work in progress, e come tale prevede di essere progressivamente arricchito con nuovi dati o rettificato se necessario. Per questa ragione, oltre che per la sua stessa natura di grande archivio dinamico di dati, non è possibile garantirne la totale completezza e correttezza, benché gli autori si impegnino a fornire informazioni sempre più aggiornate e approfondite.

L'utente deve tenere ben presente la natura delle informazioni fornite dal presente portale prima di utilizzarle per decisioni che possono riguardare la sicurezza delle persone o che possono avere gravi conseguenze finanziarie e operative.

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Le attività di sviluppo tecnologico e di riorganizzazione dei dati realizzate per la pubblicazione dell'Atlante delle fonti visive dei terremoti italiani hanno beneficiato del contributo finanziario della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile (Convenzione INGV-DPC all. B2 2019-2021, Work Package 1, Task 1); rimane degli autori la responsabilità dei contenuti, che pertanto non riflettono necessariamente la posizione e le politiche ufficiali del Dipartimento.

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DATI

L'Atlante viene aggiornato e arricchito in modo continuo dal gruppo di lavoro e quindi il dataset delle immagini è da considerarsi "dinamico".
Ultimo aggiornamento: 5/2/2024

La consultazione online tramite il presente sito è basata su servizi web standard per l'interscambio di dati geografici così come definiti dall'Open Geospatial Consortium. L'accesso ai dati è quindi possibile anche attraverso i servizi WFS e WMS.
Il dataset dei contenuti informativi associati alle immagini attualmente presenti e consultabili pubblicamente sull'Atlante è scaricabile in formato GeoJSON a questo link.


NUMERI

Sono riportati alcuni grafici che mostrano la distribuzione delle immagini del dataset rispetto alle classificazioni adottate all’interno dell’Atlante