Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari e Gianluca Valensise - I terremoti dell'Appennino umbro-marchigiano, area sud orientale dal 99 a.C. al 1984 (1998)

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Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari e Gianluca Valensise - I terremoti dell'Appennino umbro-marchigiano, area sud orientale dal 99 a.C. al 1984 (1998)

di Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari e Gianluca Valensise

Editrice Compositori, ISBN: 88-7794-154-5, 287 pp.

Il volume è stato oggetto di una seconda edizione, scaricabile a questo link, che è stata pubblicata nel 2007, a dieci anni dall’inizio della sequenza sismica. 

Questa opera presenta la storia sismica di un’area appenninica compresa fra l’Umbria e le Marche, quella più danneggiata dalla sequenza sismica del settembre-ottobre 1997: questa storia è percorsa attraverso la descrizione e l’analisi dei vari aspetti dei suoi più forti terremoti, in un arco di tempo assai lungo che va dal 99 a.C. al 1984. Il libro contiene:

  • 28 schede, una per terremoto, ognuna delle quali offre la possibilità di percorsi di lettura diversi;
  • 21 box di approfondimento, che isolano e trattano aspetti particolari degli eventi descritti;
  • 105 illustrazioni e carte dettagliate, che arricchiscono visivamente i percorsi di lettura del testo scritto.

Non ci si rivolge ad un pubblico di “addetti ai lavori”, ma ad un pubblico vasto, comprendente tutti coloro che sono interessati ad approfondire l’argomento, prescindendo dalle loro competenze specifiche; i contenuti sono articolati in modo da rispondere con un massimo di informazione sia ad una lettura sequenziale, di tipo analitico, sia ad una lettura di consultazione, mirata a un particolare aspetto o evento sismico.

Ogni pagina del volume è il frutto di ricerche specifiche e di analisi scientifiche; tutti i dati sono basati sul rigore disciplinare nella ricerca e nell’elaborazione. Ma l’avventura è lunga e affascinante, il viaggio comincia da lontano, percorre strade poco battute. Il testo non offre solo un elenco di informazioni, ma sentieri alternativi che si aprono ad ogni passo, digressioni e divagazioni in attesa di un occhio interessato. Conoscere e capire una zona così bella e ricca di storia significa anche conoscerne e capirne le difficoltà e le ferite che l’hanno segnata attraverso il succedersi dei terremoti.