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INFO E CREDITI

Il presente strumento, ancora in fase di test, è parte del portale CFTI dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Consente di rappresentare con grafici e mappe interattive le sequenze sismiche presenti nella versione 5 del Catalogo dei Forti Terremoti (CFTI5Med) ed è il risultato della collaborazione sinergica tra le varie competenze presenti nel gruppo di lavoro CFTI.
È attualmente in corso un'attività di revisione dei dati sulle fonti storiche coordinata da Cecilia Ciuccarelli e finalizzata all’integrazione e al controllo dei dati relativamente alla cronologia, alla localizzazione e agli effetti delle singole scosse. Questa attività porterà a un progressivo aumento delle sequenze sismiche consultabili in modo avanzato con mappa e grafico interattivi. L’attività di organizzazione dei dati e di revisione delle fonti utilizza un database relazionale, sviluppato da Maria Giovanna Bianchi, che costituisce un'ulteriore articolazione della banca dati CFTI.
L'interfaccia è stata progettata da Gabriele Tarabusi e sviluppata da Giulia Sgattoni con il contributo per la parte server side di Rita Chiara Taccone.

NOTA: i dati presentati a titolo di esempio sono incompleti, e quindi non definitivi. In ogni caso la responsabilità dell’utilizzo dello strumento e dei dati in esso contenuti è totalmente a carico dell’utente, a cui è richiesto di riportare sempre la seguente dicitura:

CFTI Working Group, 2019 - Strumento di analisi delle sequenze sismiche del Catalogo dei Forti Terremoti in Italia. https://cfti.ingv.it/sequences_demo


Per iniziare la consultazione è necessario scegliere una sequenza dal menù a tendina.



Parte delle attività di sviluppo di questo strumento di analisi hanno beneficiato del contributo finanziario della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile; rimane degli autori la responsabilità dei contenuti, che pertanto non riflettono necessariamente la posizione e le politiche ufficiali del Dipartimento.

NOTA METODOLOGICA

L’obiettivo di questa attività è descrivere e rappresentare l’andamento cronologico delle scosse di una intera sequenza sismica in relazione all’intensità e alla localizzazione. Questo studio non ignora, né sottovaluta il problema legato all’effetto di cumulo del danneggiamento nell’edificato delle località colpite da più scosse. Le strutture già sollecitate, indebolite o danneggiate da uno o più forti terremoti della sequenza, infatti, subiscono progressivamente effetti sempre più gravi anche da scosse non particolarmente intense. Questo cumulo di danno ha una ricaduta sulla stima dell’intensità macrosismica nella scala MCS, che può risultare sovrastimata, poiché, come è noto, classifica gli effetti della scossa nell’ambiente antropico (persone, edifici) e naturale.

La condizione ideale, ma poco realistica, per ridurre il più possibile questo problema è poter disporre di descrizioni e osservazioni dirette dello stato delle strutture dopo ogni scossa, in modo da registrarne di volta in volta gli effetti, di cui tenere conto nelle progressive stime di intensità. Questo requisito è ancora più difficile da realizzare nel caso di scosse forti molto ravvicinate nel tempo, per le quali gli effetti risultano più facilmente indistinguibili. Da tempo nello studio dei terremoti storici c’è la consapevolezza di quanto sia complesso separare gli effetti di più scosse successive, o perché molto ravvicinate nel tempo e nello spazio, o per la mancanza di testimonianze storiche che le dettaglino. È il motivo per cui nell’impostazione del CFTI i dati sono organizzati per sequenze sismiche, benché i parametri dei singoli terremoti più forti siano attentamente separati e compilati ogni volta che questo è reso possibile dalle fonti.

Questa attività vuole però spingersi oltre, analizzando e stimando l’intensità al sito di ogni singola scossa delle sequenze sismiche studiate nel CFTI.

Per ottenere un’estrema accuratezza dei dati su questo aspetto e ridurre il più possibile la sovrastima dovuta al cumulo dei danni, la metodologia adottata ha previsto una revisione e rianalisi delle fonti storiche, finalizzate a isolare ciascuna “osservazione” post-scossa. Lo strumento ideale per questo scopo sono i “commenti storico-critici”, che sono una peculiarità metodologica e operativa del Catalogo dei Forti Terremoti Italiani e che sono adottati anche per lo studio delle sequenze. Per ciascuna scossa le informazioni riportate dalle fonti sono descritte e sintetizzate nei “commenti” a livello sia di scenario complessivo della scossa, sia delle singole località, con il puntuale rimando alle fonti. Questo da un lato permette di recuperare e tenere sotto controllo le eventuali descrizioni sugli effetti e sullo stato dell’edificato riportate nelle fonti, dall’altro rende confrontabili gli effetti di ciascuna scossa in una data località con quelli delle scosse precedenti e dei terremoti principali già classificati in CFTI.

La fase più delicata di questo procedimento è il passaggio dai testi descrittivi all’assegnazione di un grado di intensità macrosismica MCS. Poiché la base informativa delle fonti è in genere costituita da descrizioni o da aggettivi qualitativi secondo la percezione dei testimoni, abbiamo predisposto una lista di termini, a ognuno dei quali corrispondono determinati effetti di una scossa. Per i gradi di sola avvertibilità del terremoto questa procedura garantisce una notevole corrispondenza tra l’effetto descritto e il grado macrosismico relativo. Viceversa, in caso di danni ai manufatti le stime d’intensità tengono conto, oltre che della descrizione e dei relativi termini che descrivono i danni della scossa nella singola località, anche degli effetti delle scosse precedenti avvertite nella stessa località, attraverso il confronto diacronico dei “commenti”.

Questo metodo non risolve la criticità della stima delle repliche con danno, ma il dato sull’intensità viene reso quanto più aderente possibile a come le fonti disponibili descrivono la sequenza delle scosse in relazione allo stato dell’edificato.

Dato il carattere sperimentale dellattività, i dati sulle sequenze sono presentati – con le descrizioni – e rappresentati – tramite il grafico e le mappe interattive – fino al livello delle intensità macrosismiche per località, omettendo l’indicazione della magnitudo e dell’epicentro, che sono i parametri su cui la stima dell’intensità pesa di più. Nella prossima release del CFTI il “commento storico-critico” denominato “sequenza” rimarrà un campo descrittivo, che si arricchirà però enormemente con le descrizioni per singola scossa derivanti da questa attività. D’altra parte, la grande quantità di informazioni relative a scosse e localizzazioni che questa analisi sta portando in evidenza, compilata nel modo descritto e organizzata in un database relazionale, fornirà non solo dati significativi sull’andamento delle singole sequenze sismiche, ma suggerirà – ne siamo certi – ulteriori percorsi e strumenti di ricerca e analisi.
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